venerdì 10 aprile 2015

Ci sono serate così

Ci sono serate così, che "dai stasera usciamo noi due, stiamo un po' da soli".
Ci sono serate così, che "al cinema no perché è venerdì e sono stanca e magari mi addormento e non mi va di spendere 7 euro per fare un pisolino".
Ci sono serate così, che "facciamo un giro in macchina?".


Questi giri in macchina ultimamente si concludono sempre nello stesso modo: andiamo a vedere la casa. L'unico problema è che in questo momento la casa si presenta così: 

(appena un po' di fango?)

Ed è in un quartiere così: 
(prego notare le molteplici gru sullo sfondo e l'assenza di strade percorribili da mezzi civili)

Ecco che il giro per vedere la casa diventa un giro nelle strade vicine, cercando di capire se quella pozzanghera potrebbe diventare il nostro salotto. 

Magari si scopre un asilo, 
Quello è un asilo? Perché hanno così tante sedie? Quanti bambini tengono? 
una donna che si fa il segno della croce
verso il tramonto in mezzo a una strada vuota, 
Che bel posticino tranquillo con della bella gente
dei fagiani,
Speriamo che non facciano casino la mattina presto
o impareremo come cucinarli
si ritrova un appartamento visitato durante
le molteplici ricerche per la casa perfetta
Guarda, c'è la luce accesa!
Quella era la cucina o il bagno?
e si fanno nuovi incontri
Ops, questo tizio abita lì e ci ha scoperti mentre
guardavamo dentro le sue finestre. Bella figura.
e a tutti i giretti si scopre qualcosa di nuovo. 

Ma nonostante questo continuiamo a tornarci (io mi devo trattenere perché andrei là ogni settimana, pur sapendo che non è stato fatto niente...). Almeno adesso ho un luogo, più o meno preciso, a cui rivolgere i miei pensieri. 



lunedì 6 aprile 2015

Presentazione

Uno dei miei lavoretti più famosi e ricordati più spesso in famiglia risale al primo anno di asilo ed è il classico disegno "cosa farò da grande". Dimostrando un buon senso che evidentemente non ho mantenuto negli anni, avevo disegnato due opzioni: l'assaggiatrice di salami (piano A) e la casalinga (piano B). Entrambe sorridevano molto tenendo in mano un attrezzo del mestiere (rispettivamente, un salame e un aspirapolvere).

Avanziamo di alcuni anni, faccio le elementari, adoro Ariel e Calimero, vorrei sposare Fabrizio Frizzi e uno dei miei giochi preferiti è la Nouvelle Cuisine (mi ricordo ancora la pubblicità!) e la sua variante estiva, i "pentolini". Mi piace immaginare di essere un'adulta, magari una mamma, che prepara ottimi pranzetti di plastica per i suoi figli di plastica o pelouche. 

Nello stesso periodo e per alcuni anni a seguire d'estate vado in montagna da un mio cugino, e mi diverto tantissimo a giocare a costruire la casetta. Mio cugino e i suoi cugini, tutti maschi -che fatico a capire come mai non siano anche miei cugini- fanno la guerra dei cavalieri dello zodiaco e io li interrompo in continuazione per chiedere se va bene la minestra di pigne per cena, se posso usare quelle piastrelle per fare il pavimento della camera, e quando avranno finito di fare la guerra ché non vorrei scuocessero le pigne. 
Insomma, ben prima che il mio orologio biologico iniziasse a ticchettare furiosamente, io sognavo già la mia bella casetta, possibilmente tutta verdeacqua e con una grandissima cucina. 

A questo punto occorre fare un salto avanti, e non di pochi anni: la mia vita non è andata proprio come avevo previsto e contrariamente al disegno dell'asilo non avevo pronto un piano B (per certe cose, purtroppo, non esistono piani B), ma si spera sempre che la sfortuna finisca, prima o poi, e quando sembra che sia finita si può tornare a sognare un po'. 

Eccomi a 30 anni suonati, alle 3 di notte, che setaccio siti di annunci immobiliari per cercare qualcosa che si avvicini alla mia idea di casa perfetta
la mia casa perfetta deve avere queste caratteristiche: 
  • non deve essere rossa (non mi piace il rosso);
  • deve essere abbastanza nuova e possibilmente a risparmio energetico (dato che si spendono tanti soldi meglio spenderli bene, no?);
  • deve essere nel mio quartiere, a una distanza percorribile a piedi in meno di 5 minuti da casa dei miei genitori;
  • deve avere una cucina grande (per cucinare la minestra di pigne per cena?);
  • ovviamente deve rientrare in un certo budget;
  • deve avere 3 camere (le camere di adesso sono minuscole!);
  • deve avere una vasca
  • e un balcone o un giardino per le erbe aromatiche e l'amaca.

E' passato un anno e mezzo o più, ma della casa perfetta ancora neanche l'ombra. Capisco che, forse, devo rinunciare a qualcosa.
Altre notti insonni.
Proviamo a cambiare il quartiere? Oddio, Parma è una città gigantesca, non so... Una camera in meno? Ma poi dove metto tutte le mie cose?
Dopo innumerevoli notti sprecate, visite a imprese costruttrici che non dimostrano un briciolo di onestà, visite a imprese costruttrici oneste e che hanno costruito belle case ma in zone della città che non ci convincono, agenti immobiliari cialtroni, agenti immobiliari che "sì sì, ci sentiamo domani in mattinata!" e poi spariscono dalla faccia della terra e non rispondono mai più al telefono, agenti immobiliari che ti mandano email con proposte che costano il doppio del tuo budget, agenti immobiliari (la maggioranza) che non rispondono... Troviamo una casetta carina, in una zona carina, con un'agente immobiliare che sembra un po' pazza (ma ormai sembra il meno peggio, questa almeno risponde sempre!)... E ce la rubano da sotto il naso. 
A questo punto smetto di guardare perché sono veramente delusa... Finché non si scopre che sì, stanno per costruire un'altra bifamiliare nel lotto a fianco a quello! Gioia e gaudio! (e riesco a prendermi la porzione migliore!)
Saltiamo ulteriori notti insonni per le trattative, il notaio che vuole più garanzie e la ditta che vuole più fiducia, facciamo finta che quel periodo non sia esistito dato che dal punto di vista dello stress è stato anche peggio del periodo di ricerca...
Abbiamo da poco registrato il compromesso! Cioè, abbiamo un accordo preciso sui pagamenti, sulle planimetrie, sul capitolato, sui tempi di costruzione e si spera su tutto il resto.


Ma i problemi non sono finiti! No, no! Adesso mi aspettano altre notti insonni... Andranno bene così i pensili della cucina? Il salotto è meglio lì o là? La camera con armadio o si cerca di ricavare una piccola cabina? Il giardino sarà troppo difficile da curare? Il quartiere sarà troppo lontano dal mio attuale quartiere? 
Ma soprattutto, sarà la casa perfetta?

Questo blog nasce come diario personale che segue la costruzione della mia casa, per ricordare a me stessa che la casa perfetta non è fatta dalle mura, dai pensili o dalle prese della televisione, ma dalle persone che la riempiono d'amore.